Che ne sarà del Monza?
I figli di Berlusconi, Marina e Piersilvio, ma soprattuto la prima, lo conserveranno nel patrimonio di famiglia o progressivamente lo dismetteranno? E cosa sarà di Adriano Galliani, l’uomo che dal punto di vista calcistico, è stato l’unico e costante riferimento di Silvio?
Non so se siano domande opportune all’indomani del funerale del Presidente, ma so per certo che i tifosi della squadra brianzola, sempre in prima fila per esternare il loro affetto al patron, queste domande se le pongono e vorrebbero tanto avere delle risposte. Personalmente, da amante del calcio e da fervido ammiratore della passione specialissima di Galliani, mi dispiacerebbe sia che se ne andasse lui, sia che il cliub venisse ceduto.
Il cento per cento della proprietà Monza è di Fininvest e la presidente di Fininvest è Marina Berlusconi. Il presidente del club, invece, è Paolo Berlusconi, fratello discreto del Cavaliere, che ha seguito il fratello senza mai permettersi di fargli ombra (del resto, parliamoci chiaro, sarebbe stato impossibile). Da tempo si diceva che Silvio Berllusconi cercasse un partner e anche CalcioChampagne.it l’aveva individuato nel miliardario greco Evangelos Marinakis, proprietario dell’Olympiacos e del Nottingham Forest. Ora, la scomparsa del patriarca, potrebbe avere mutato le prospettive e, soprattutto, le intenzioni. Tuttavia l’ipotesi prevalente è che il Monza resti nelle mani di Paolo Berlusconi e di Galliani almeno per un’altra stagione e, a metà del 2024, venga eventualmente ceduto.
Resiste, però, una terza via, la più affascinante. Ovvero che il Monza, sotto l’egida dei Berlusconi, viva seguendo un progetto sostenibile basato sull’autogestione. In pratica si spende in base a ciò che si incassa. Uno stimolo in più per un uomo di calcio come Galliani. E anche un omaggio a quella città che, forse solo dopo MIlano, ha amato così tanto il Cavaliere.