L’Italia limita i danni, affonda con l’Inghilterra. Fallire la qualificazione all’Europeo è impossibile

E’ cominciata male, ma poteva finire peggio. E, siccome non qualificarsi per l’Europeo del 2024 è praticamente impossibile, la sconfitta di misura (1-2) con l’Inghilterra, nella prima partita del girone, è meno pesante dell’imbarcata che poteva concretizzarsi alla fine del primo tempo. E’ successo, infatti, che quell’autentico bluff a nome Grealish (pagato 117 milioni dal City di Guardiola) abbia spropositato a porta vuota il pallone dello 0-3 capace – ne sono certo – di scatenare la contestazione del Maradona.

Sarebbe stata la giusta punizione per un primo tempo talmente brutto e arrendevole da meritare il primo posto tra le partite meno felici dell’Italia di Mancini. 

Ora, consolarci per una sconfitta casalinga che con gli inglesi non ci capitava dal 1961, rende l’idea della nostra povertà calcistica a livello di Nazionale. Ma, senza una sequela di giocatori e in primis di attaccanti, con una difesa imperniata sulla coppia Acerbi-Toloi e con due centrocampisti su tre (Verratti e Jorginho) incapaci di recuperare una palla, è già tanto che non sia finita a pallate.

Anzi, il gol dell’Italia l’ha segnato il giovane italo-argentino Retegui, da due giorni in azzurro, che, dopo un primo tempo in cui non ha visto mai la palla, ha sfruttato un perfetto assist di Lorenzo Pellegrini. Era il 56’ e apparentemente la partita si è riaperta anche se occasioni per l’Italia ce n’è stata forse mezza, ma nulla di più. Nel finale, con l’espulsione ritardata di Shaw (doppio giallo), gli azzurri si sono riversati in avanti cercando la testa di qualcuno (era entrato anche Scamacca) a sèguito di improbabili cross. 

Dire, come ha fatto Mancini alla fine, che l’Italia ha dominato la ripresa e avrebbe meritato il pareggio mi sembra un po’ azzardato. Ha fatto meglio che nel primo tempo, questo sì, soprattutto perché è andata a pressare più alta, come non era mai avvenuto fino all’intervallo. Tuttavia questa Italia sconta un deficit di organizzazione a centrocampo davvero clamoroso. Le sole iniziative importanti sono arrivate dagli esterni (meglio Politano di Berardi) e dalle scorribane di Spinazzola, peraltro molto impreciso quando si è trattato di rifinire l’azione. 

Ha fatto bene Pellegrini sia da punta esterna, sia da trequartista, il suo vero ruolo. Ma in mezzo, nel primo tempo, abbiamo ammirato gli inglesi che si scambiavano la palla con un palleggio infallibile. Più che brutta, l’Italia era inerte e temere il peggio è stato naturale.

Dopodiché, abbiamo preso un gol e provocato un calcio di rigore da angoli sui quali è necessario avere più attenzione: Rice ha messo dentro in mischia, dopo un tentativo, incontrastato, di Kane. Di Lorenzo ha deviato con il braccio un pallone che stava arrivando sul petto del centravanti inglese. Dal dischetto il capitano ha trasformato, diventando il calciatore con più gol nella storia della Nazionale inglese. 

Retegui ha fatto gol, ma si è mosso poco. Quando viene incontro deve difendere meglio la palla, quando va in profondità deve essere più rapido. Ma, almeno su una cosa, Mancini ha ragione: lasciamogli tempo, anche se tempo non ce n’è.

Domenica, tanto per dire la prossima, ci aspetta Malta, guidata dall’italiano Marcolini. Noi siamo a zero come loro (hanno perso 2-1 in Macedonia) quindi sarà il caso di non fare gli schizzinosi. Vincere non sarà facile neanche lì e se non si va con la dovuta umiltà si rischia la figuraccia. Siccome, poi, l’Italia è stata estromessa dallo spareggio mondiale dalla Macedonia del Nord (che è nel nostro girone) sarebbe il caso di non ripetere certe prodezze. Infine, l’ho detto, essere eliminati è impossibile (abbiamo già assicurato lo spareggio play off), ma una squadra campione d’Europa dovrebbe avere tutt’altro spessore. Un problema del calcio italiano, non solo di Mancini. Anche se è lui l’uomo a cui guardiamo.



Le Formazioni

 

Italia (4-3-3):

Donnarumma; Di Lorenzo, Toloi, Acerbi, Spinazzola; Barella, Jorginho, Verratti; Berardi, Retegui, Pellegrini. Ct: Mancini.

Inghilterra (4-3-3):

Pickford; Walker, Stones, Maguire, Shaw; Bellingham, Rice, Henderson; Saka, Kane, Foden. 

Ct: Southgate

 
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